Studio di fattibilità per il recupero pedonale di Piazza Insurrezione mediante la riapertura degli scavi delle rovine dell’ex quartiere Santa Lucia
(Padova, 2023)
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Piazza Insurrezione prende il posto del vecchio quartiere Santa Lucia demolito nel 1922, fatto di “quei cupi angiporti ove Venere Pandemia stracca le reni ai nipoti di Antenore” come dicevano i suoi denigratori, assecondando gli interessi di una classe economica dominante e comportando il trasferimento di oltre millenovecento abitanti, in zone periferiche della città. Oltre alla perdita di un tessuto storico ricco di testimonianze, quali le case di Pietro d’Abano, di Mantegna, dei Savonarola e di Giuseppe Jappelli. La cui dimora era collocata all’interno dell’isolato compreso tra vie Calatafimi (già contrada Gigantessa), Volto del Lovo, Musaragni e Falcone, distrutta per far posto alla nuova piazza e al palazzo della Camera di commercio (più noto come palazzo della Borsa) e dell’INA.
Conservando il disegno della Piazza e riportando alla luce gli scavi delle fondazioni del vecchio quartiere, il progetto di riorganizzazione ambisce, per il momento come suggestione, a ripensare il luogo nel rispetto delle stratificazioni del tempo offrendo ai cittadini e ai turisti una suggestiva rilettura dell’architettura della città.
Ripensare alla Piazza in termini di mobilità lenta, di svago e di conoscenza significa saper leggere la città nella sua complessità sapendo al contempo affrontare:
• La riqualificazione della ex Caserma Prandina col parcheggio seminterrato;
• Il nuovo assetto di corso V. E. Filiberto e di corso Milano;
• La riorganizzazione del sistema delle piazze e il futuro passaggio del tram;
• La mobilità privata dell’immediato intorno.
La numerosa documentazione fotografica delle demolizioni, dei referti, delle indagini e dei carotaggi (depositati presso l’archivio della Soprintendenza Archeologica di Padova), nonché dei prospetti delle quinte demolite, ci offrono un composito materiale per sviluppare il progetto tra innovazione, modificazione e le permanenze.
In particolare, il reperimento dei prospetti originali del Ferrante, ci permetterebbe di restituire le facciate delle quinte originali in corrispondenza delle ritrovate fondazioni, rappresentandole ad esempio, mediante la tecnica degli ologrammi a luce bianca e/o solare.
La riqualificazione di Piazza Insurrezione andrebbe ad arricchire quel luogo sacro alle Muse che è Padova, ordinato dalla continuità delle linee guida del Parco delle Mura e delle Acque capace di leggere la nostra città per flussi e non per comparti stagni e isolati sempre più esposti a raccozzati interventi e incaute speculazioni.
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