Il Quadrante est lo intendiamo come quella porzione di città di Padova compresa tra la ferrovia a nord, l’autostrada PD est, il suo ipotetico prolungamento definito dal Viale delle Grazie e parte di Via Venezia a sud, Via Grassi-Piazzale Stanga a ovest, la Brenta a est. Un’area composita che include destinazioni residenziali, commerciali di diversa scala urbana, produttive-artigianali caratterizzanti anche il comparto nord della zip; inoltre di forte connotazione sono le infrastrutture che definiscono differenti tipologie di traffico: di attraversamento tangenziali/autostrada, di servizio funzionale, di collegamento ai quartieri abitati.
Sicuramente l’arrivo del nuovo polo ospedaliero comporterà una necessaria riorganizzazione funzionale di alcuni comparti oltre a prevedere implementazioni viabilistiche su gomma e ferro; a tal proposito riteniamo di estrema importanza avanzare alcune riflessioni:
- Da piazzale Stanga alla rotonda di Busa vi sono circa 5 km di distanza percorribili in linea retta tramite via Venezia che poi diventa via San marco fino al ponte di Villa Breda. Tale strada assume un significato progettuale di forte valenza poiché attraversa e serve scenari molto differenti come ad es. le Padovanelle, il NET Center, il Sagrado della chiesa di San Marco Evangelista ecc… Scenari mediante i quali e possibile articolare la strada secondo considerazioni che van ben oltre gli aspetti viabilistici: la strada come margine, come sosta, come funzione, come incontro, non più mono funzionale ma capace di diventare elemento attrattore (multiservizio) e ordinatore (gerarchie dei percorsi e delle attività);
- Il ruolo delle permanenze: non solo quelle storiche (complessi rurali, religiosi) ma anche quelle più recenti che comunque definiscono le relazioni stratificate dei luoghi; le permanenze sono occasione di ricerca di significati e di futuro attraverso continue modificazioni della città e del territorio. Modificazioni come un modo altro di porre l’attenzione sul problema del senso, delle relazioni, con quanto appartiene al contesto urbano, alla sua fattualità e materialità, alla sua storia, alla sua funzione nel processo di riproduzione sociale, alla sua regola costitutiva. Significa pensare a “grana più fine”, evitando un carattere dimostrativo, auto celebrativo che pretende legittimarsi mediante un uso strumentale e burocratico dello star system.
- Le infrastrutture possono definire scenari di forte aggettivazione se capaci di essere lette non solo come rete di servizi ma anche come elementi regolatori delle differenze spaziali di luoghi interclusi. Nel loro insieme l’arabesco esistente delle viabilità, restituisce il forte intreccio ai problemi di pianificazione dell’area studio stimolando un’idea di progetto urbano unitario, possibile e necessario.
- La villa Contarini, più nota come Villa Breda è il capolavoro più occidentale fra tutte le ville della riviera del Brenta. Il complesso è prossimo al fiume e ai due ponti che lo attraversano, quello stradale e quello ferroviario. Oltre alla casa padronale vera e propria, il complesso comprende altri edifici e un grande parco articolato in più settori: le due barchesse adibite a scuderia, un edificio a torre e due case di abitazione per alloggiare persone di servizio e giardinieri; nel Parco si trova, ora abbandonato, l’edificio che un tempo fungeva da serra e la torretta belvedere eretta all’estremo angolo di sud-ovest nei pressi dell’Imperial-Regia strada ferrata Ferdinandea che in questo tratto da Padova a Marghera era stata inaugurata già nel 1842! La naturale collocazione e posizione della villa suggeriscono una opportuna sensibilità compositiva attribuendole l’importanza di porta di ingresso orientale alla città. Non solo per il rispetto verso l’ingegnere Breda, figura sempre poco riconosciuta e mal ricordata e per il necessario restauro che richiedono i corpi di fabbrica ma anche per quella occasione che le ragioni geografiche offrono al progetto di Padova e della sua area vasta. Con l’attenzione al Quadrante EST si potrebbe avviare così quell’imperativo categorico che persegue una adeguata strategia per Padova in direzione Venezia lungo la via della Brenta volta a definire un sistema integrato delle risorse dell’area urbana veneta orientale per rinnovare il “fenomeno” Nord Est.